Ricordo dell’Editore Sergio Bonelli*
di Argentino D'Auro



*Il presente scritto, offerto agli amici e simpatizzanti di borrellosite.com, è stato pubblicato sulla “Domenica d’Abruzzo”, Anno I, nr. 32 del 15 ottobre 2011, pag. 16, con il titolo “Omaggio a Bonelli. Quando il Papà di Zagor raccontò Borrello”.

Il 26 settembre scorso è venuto a mancare all’affetto dei suoi cari e del numeroso pubblico degli appassionati lettori di fumetti, Sergio Bonelli, titolare della omonima Casa Editrice, che più di tutte ha concorso all’affermazione di personaggi come Tex, Zagor, Dylan Dog, Mister No ed altri che sono prepotentemente entrati nell’immaginario collettivo di schiere di giovani di ogni ceto sociale, appartenenti alle generazioni succedutesi nel secondo dopo guerra.
Il merito principale di questo illustre ed illuminato editore delle “nuvole parlanti” è stato quello di aver conferito al fumetto una sua specifica dignità culturale, elevandolo dalla condizione di fenomeno esclusivamente circoscritto e relegato alla cultura popolare, in genere a quelle fasce sociali appartenenti al “common people”, al rango più elevato e dignitoso di “letteratura disegnata”, locuzione quest’ultima alla quale i critici ricorrono frequentemente per inquadrarne l’attuale portata culturale.
Non è un caso, infatti, che a questa suggestiva arte, proprio nel corso del 2011, il comune di Milano abbia voluto dedicare, per l’appunto, il Museo del fumetto.
Bonelli, con lo pseudonimo di Guido Nolitta, nell’ormai lontano 1961, creò Zagor, lo Spirito con la Scure, personaggio che lo scorso giugno ha festeggiato i cinquant’anni di ininterrotta pubblicazione. Egli sceneggiò le sue storie più belle, prima di dedicarsi a tempo pieno alla gestione della casa editrice.
Proprio in relazione a Zagor, la passione del sottoscritto e di alcuni suoi amici ha fatto sì che il leggendario eroe di Darkwood potesse agire tra le bellezze naturali di Borrello, dove si sono svolte due interessanti manifestazioni fumettistiche nei mesi di agosto 2009 e 2010, organizzate dalla locale Associazione Culturale “La Fonte”, alle quali hanno partecipato molti fans venuti anche da lontano. (1)
In entrambe le occasioni, il Maestro Mauro Laurenti, uno dei valenti disegnatori delle avventure del nostro eroe, ha incantato con la sua matita il folto pubblico di grandi e piccini, che lo hanno seguito nei posti più belli fuori e dentro il paese. Le pregevoli tavole, come è noto, sono state raccolte nei rispettivi albi Zagor a Borrello e Borrello Comics 2010.
Chiesi all’Editore Bonelli con fervore, ma anche con quel certo timore reverenziale che il personaggio incuteva, di scrivere la Prefazione del primo dei due volumetti, inviandogli in anteprima il contributo di mio padre predisposto per la pubblicazione, idoneo a scoprire Borrello. Egli accettò con entusiasmo ed onorò l’albetto con una breve ma efficace prefazione nella quale colse il significato ed il valore simbolico di quella manifestazione che intendevamo dedicare a quell’affascinante personaggio di carta che è Zagor, frutto della sua fertile fantasia.
Egli esordisce facendo proprie le parole con le quali Riccardo D’Auro descriveva il percorso per l’arrivo a Borrello: “Si giunge a Borrello mediante la strada a scorrimento veloce delle fondovalli del Sangro e del Volturno”. Si rammarica delle sue condizioni di salute, perché anni addietro sarebbe saltato su una macchina per conoscere i due fiumi, “nomi che ricorrono spesso nei libri dedicati alla seconda guerra mondiale che leggo frequentemente” (probabilmente, una più approfondita conoscenza degli eventi può averla fatta dalla lettura dei libri specifici dedicati dal predetto all’argomento). Aggiunge che la curiosità lo avrebbe spinto a visitare “uno sconosciuto nido di appassionati zagoriani!”. Si compiace del consenso di tanti ammiratori per la sua creatura, che considera “un simbolo di aggregazione”. Augura, infine, che la manifestazione di Borrello sia occasione di incontro tra amici.
Mi è sembrato doveroso ricordare l’Editore Sergio Bonelli in segno di profonda gratitudine per il suo diretto contributo che ha ulteriormente impreziosito la pubblicazione dell’albetto Zagor a Borrello, ma anche di riconoscenza per gli innumerevoli momenti di gioia e di fantasia regalati a noi fidi lettori di storie e di avventure profondamente educative e mai fini a se stesse. Sono certo che la sua scomparsa costituisce una profonda perdita non solo per il mondo del fumetto, ma anche per tutta la cultura italiana.


(1) Sull’impegno profuso dalla citata Associazione ed il significato delle manifestazioni in questione si è dato atto nell’articolo dello scrivente “Zagor tra Borrello e Darkwood”, pubblicato sulla Domenica d’Abruzzo, n. 15, di sabato 11 giugno 2011, pag. 16.


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