Il Regio Decreto n°4395
l'amministrazione comunale nel periodo borbonico di Angelo Ferrari
La permuta tra il Comune di Borrello e il sig. Carmine Palmieri offre lo spunto per alcune considerazioni sulla situazione amministrativa del nostro paese alla fine del regno borbonico ed è significativo che una minima variazione edilizia oltre a coinvolgere il Decurionato (Consiglio Comunale) arrivi al Consiglio di Intendenza (Provincia), fino alla promulgazione del Decreto (N.° 4395) del Presidente del Consiglio dei Ministri del Regno. La permuta in oggetto infatti riguardava 105 palmi quadrati di terreno contro 178 ed essendo il palmo pari a circa 26,45 cm. Si trattava di 7,34 mq. Ceduti dal comune e di 12,45 mq. Ceduti in cambio dal Palmieri.
Nell’800 il comune costituiva l’elemento base della struttura amministrativa del Regno di Napoli ed era amministrato dal Decurionato. Il Consiglio Decurionale era eletto dai capofamiglia e a Borrello, essendo la popolazione residente inferiore alle 3.000 unità, era costituito da 10 membri. I Decurioni dovevano essere iscritti nel registro delle imposte dirette con una rendita pari ad almeno 24 ducati all’anno, dovevano aver compiuto 21 anni e non dovevano avere debiti o pendenze in corso nei confronti del comune.
Il ruolo dei Decurioni era molto importante in quanto il Consiglio Decurionale eleggeva il Sindaco che si occupava della amministrazione vera e propria del comune, un Eletto che svolgeva le funzioni di sostituto e assistente del sindaco e un secondo Eletto che comandava la polizia rurale e la polizia municipale su tutto il territorio del comune. Tra i 10 decurioni del comune di Borrello, secondo le leggi del 1806 che divideva il Regno di Napoli in Distretti, Circondari e Comuni, almeno tre dovevano sapere leggere e scrivere, il che, insieme al limite del reddito (24 ducati), riduceva all’osso le liste degli eleggibili e impediva un reale ricambio amministrativo. Questa difficoltà fu in parte superata con una nuova legge del 1808 che estendeva l’eleggibilità a Decurione anche ai mastri d’arte e ai commercianti.
L’Intendenza di Abruzzo Citra fu istituita l’8 agosto del 1806 con sede a Chieti nel palazzo dell’ex convento dei Domenicani, oggi sede della prefettura. Il Consiglio di Intendenza era presieduto dall’Intendente e si occupava della amministrazione civile, della amministrazione finanziaria e del comando della polizia. In particolare l’Intendente, che dal 1860 si chiamò Governatore, era alle dirette dipendenze del Ministro dell’Interno e aveva poteri sui Comuni, comandava la Guardia Provinciale e in casi eccezionali anche l’esercito regio, il servizio di leva e il servizio sanitario.
Sappiamo che la richiesta del Sig. Carmine Palmieri fu approvata dal Comune di Borrello il 29 marzo 1857, dal Consiglio di Intendenza di Chieti il 23 luglio 1857 e dal Consiglio dei Ministri del Regno di Napoli il 1 settembre 1857 con Decreto N.° 4395 e, anche se non conosciamo il tempo trascorso dalla istanza del Palmieri al Comune fino all’approvazione decurionale, si tratta di tempi velocissimi tutt’ora invidiabili.
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