BORRELLO ESTATE 2020


di Riccardo D'Auro



Il ritorno estivo al paese nativo fa agli anziani un grande piacere, soprattutto se la sosta è lunga. Essi di solito fremono per tornare ad “aprire la casa” con anticipo rispetto al resto della famiglia e questa volta hanno atteso con ansia l’allentamento delle misure restrittive imposte dal Covid. A Borrello per fortuna non si sono avute vittime e con il miglioramento della situazione generale si è tornati a vivere con una certa tranquillità. Finalmente è stato possibile dedicarsi alla gradevole realizzazione del fitto programma predisposto durante l’interminabile lungo periodo di “prigionia”. In particolare, a rivedere le cose che erano state rimandate, non perché fosse mancato il tempo, ma perché di questo ce ne stesse ancora tanto per poterle fare.
La maggior parte delle prime giornate io l’ho trascorsa a mettere in ordine i tanti libri depositati volta per volta nella vana attesa di una sistemazione definitiva, come pure memorie e scritti, anche di amici, che ricordano fatti importanti da tramandare ai giovani oggi non troppo sensibili alla loro conoscenza. Non meno impegnativa si è dimostrata l’opera successiva al lavoro di base di sistemazione dello spazio verde a disposizione della casa. Nel pomeriggio la passeggiata con Raffaello e qualche altro amico, preferibilmente nel Parco della Rimembranza, il luogo dove esistevano le nostre case di nascita. Insieme al fratello Nino siamo i superstiti del gruppo degli “Amici della Piazza Vecchia”: i soli che ce l’abbiamo fortemente radicata nel cuore e che cerchiamo di far conoscere, con ogni mezzo, la sua storia.
Il paese è tornato a vivere pienamente ripopolandosi mano a mano con il rientro abituale di numerose famiglie che col tempo si sono trasferite altrove e con la presenza dei turisti, i quali hanno affollato le attività ricettive ormai in crescita. L’Amministrazione comunale ha programmato un ricco calendario di manifestazioni ed incontri culturali che si sono svolti in maggioranza nel Complesso Monumentale di Sant’Egidio e che hanno suscitato un vasto interesse. Un discorso a parte le migliaia di visitatori delle Cascate del Verde che danno vita all’incantevole Riserva Naturale. Un vasto richiamo ha avuto anche l’esordio del FAI (Fondo Ambiente Italia) che ha incluso Borrello nel suo vasto elenco di luoghi di interesse ambientale con la Casa Di Nardo. Il suo erede e donatore, Eugenio Maranzano, l’aveva arricchita di ulteriori pregi. Egli è stato un cittadino benemerito che ha donato al paese il Museo della Civiltà Contadina, scritto la sua storia e offerta la campana alla Chiesa Madre che aveva tanto amata.
Stagione ricreativa piena, dunque, che ha dato l’impressione della fine dell’incubo. Il paese si è scrollata di dosso la calma abituale che vi regna per l’assenza della forza lavoro suddivisa tra la Casa di Riposo, la Sevel e l’attività agricola svolta da alcune piccole aziende a conduzione famigliare. Sono sparite, purtroppo, quelle artigianali condotte da “maestri” molto apprezzati la cui opera era richiesta anche dai paesi vicini. I tempi sono veramente cambiati!
Insomma, Borrello d’estate è più che mai vivo. Ciò è dovuto al clima benefico della così detta “mezza montagna” ed alla conformazione naturale eccellente in confronto di quella dei paesi della zona. Concorrono, inoltre, nel centro e vicino all’abitato, punti dai quali si scoprono dei panorami di una bellezza unica, pregi notevoli che con la Riserva Naturale lasciano prevedere il potenziale sviluppo dell’attività turistica.
Alle doti naturali su citate va aggiunta la cura delle ampie strade e degli spazi destinati a verde pubblico anche se si nota la presenza di animali randagi: dei poveri cani che passano e ripassano in continuazione, soli ed appaiati, con un’espressione pietosa, come se andassero alla ricerca di padroni più buoni dei precedenti. Gentaglia quella, che pratica impunemente il malcostume, ormai diffuso, di abbandonare questi animali specialmente nei territori montani. Come pure si nota la presenza di gatti che numerosi cercano casa entrando nei locali lasciati aperti per arieggiare. Penso che entrambe le categorie degli animali suddetti siano vittime della civiltà che ha imposto la raccolta dei rifiuti. Nel passato, anche se correvano tempi di austerità, riuscivano a rimediare sempre qualcosa e, inoltre, perché erano cacciatori di topi e di uccelli allora numerosi ed oggi divenuti molto rari a causa degli insetticidi. Le rondini da anni sono addirittura scomparse mentre abbondano i piccioni che, scacciati dalla torre dai corvi, vengono assaliti dalle poiane spesso volteggianti, alla loro caccia, nel nostro cielo. Torna a proposito il ricordo dei falchi che piombavano sulle nostre galline sparse attorno alla casa allora solitaria nel piano regolatore. E dei gatti che, nei tempi tristi in cui la fame assaliva anche i loro padroni, non abbandonavano i ruderi delle case distrutte tra i quali cercavano incessantemente qualche cosa da mangiare. Noi non ritrovammo il nostro gattone rosso, “Ruscitto”, forse ucciso dalle SS o dallo scoppio delle mine ammesso che si trovasse dentro casa.
Anche l’ultimo dei suoi successori, “Nerino”, fece una brutta fine. In occasione del trasferimento della famiglia gli lasciammo un pertugio aperto in modo da potere accedere e sfamarsi con le scorte che gli lasciavo in occasione dei frequenti miei ritorni. La cosa andò bene a lungo ma purtroppo si interruppe e prevalse l’ipotesi della caccia datagli dai “mangiagatti” locali.
Concludendo, al mio primo rapido ritorno i gattini senza casa suddetti, si sono presto riavvicinati con maggiore sicurezza e facendo festa agli avanzi del pasto. Ma alla partenza, come se si fossero accorti del nuovo abbandono, alquanto delusi hanno ripreso possesso anche del nostro ampio spazio recintato.
Ed io, rattristato come al solito, sono ripartito per il mio luogo di adozione con la speranza di ritornare a trascorrervi un’altra felice estate.


Pescara, Ottobre 2020


24/12/2020 12:41:03 - Donato Di Luca: Cladinoro, è un vero piacere leggere il tuo breve commento. Non essere così severo: il paese vive ben tutto l´anno , ma non tutto quello che vi si fa viene registrato sul sito, a volte perchè si tratta di cose troppo ovvie e conosciute da tutti, altre perché non si ritiene che debbano o possano interessare chi al momento dell´evento non era presente; ma ovviamente sarebbe bello che anche chi è assente facesse sentire la sua voce, commentando dissentendo, integrando in modo che avessimo una vera e propria piazza virtuale, come è già stato nel passato e come certo questo sito vorrà ridiventare ora che ha ripreso la sua attività. Un caro abbraccio, Cladinoro, caro amico della mia adolescenza, e l´augurio di un Felice Natale.

17/11/2020 13:55:41 - Cladinoro Corvo: Un articolo triste e pieno di ricordi! Ancora piu`triste e fuori tempo l`articolo degli " eleggibili" di 2 secoli scorsi. Borrelo vive... solo in estate? Nel resto del tempo e`un rudere di se stesso! Cladinoro

02/11/2020 16:32:14 - Donato Di Luca: caro Riccardo, ho letto con molto piacere il tuo brano.Io non mi posso veramente definire un "Amico della piazza vecchia" in senso stretto perché l´ho conosciuta già distrutta; ma, come sai, ho abitato a lungo nelle vicinanze, quasi attaccato al rudere della vecchia torre dell´orologio: lì, in estate, ancora bambino, ho trascorso lunghi pomeriggi con mia sorella e nonna Lucia, alle cui cure mamma ci affidava in estate, al tempo della mietitura. Inoltre, la piazza era il campo di gioco elettivo di tutti noi ragazzi che abitavamo nel paese vecchio: qui svolgevamo i nascondini, tra le macerie, ola guerra a castagnate in autunno; qui ci litigavamo il diritto di girare la ruota quando Antonio Evangelista (?, quello del negozio di casalinghi) vi installò la torcitura della canapa per realizzarne funi). Per questo, nelle lunghe notti di fine estate vi seguivo, voi "veri" amici della piazza -e amici e maestri miei- ad ascoltare storie che allora mi sembravano così avventurose e distanti da sembrarmi mitologiche. A presto rileggerti, Riccardo... Mi piacerebbe anche aggiungere un "mi piace", ma non so proprio come farlo!

02/11/2020 11:25:48 - Mario Di Nunzio: Riccardo, grazie per questo tuo ultimo scritto. Voglio tranquillizzarti però riguardo alla presenza a Borrello di rondini, l´estate, e rapaci tutto l´anno. :-) Se ti va, dai uno sguardo alla sezione uccelli della pagina "Borrello Natura" di questo sito o, sempre su questo sito, alle mie foto sull´avifauna borrellana
Un caro saluto,
Mario

sezione uccelli - Borrello Natura

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