Gli Eleggibili di Borrello (1817-1860)
di Angelo Ferrari
Gli Eleggibili del Comune di Borrello erano tutti i cittadini che, per età e reddito, potevano essere eletti alle cariche istituzionali comunali ed entrare a far parte del Consiglio Decurionale, corrispondente all’attuale Consiglio di Amministrazione Comunale. La documentazione costituita dalle liste degli Eleggibili di Borrello, conservati presso l’Archivio di Stato di Chieti, riguarda il periodo che va dal 1817 al 1860, cioè dall’epoca immediatamente successiva alle grandi riforme fondiarie dei primi anni dell’800 all’unità d’Italia. Le liste rappresentano uno spaccato della società più attiva e più intraprendente del Comune di Borrello ma, osservando con attenzione le informazioni che le liste degli Eleggibili ci forniscono, si possono intuire e dedurre altre numerose interessanti notizie sulla società del piccolo centro abruzzese della valle del Sangro.
Per meglio comprendere l’esame delle liste oggetto di studio è opportuno tentare di sintetizzare la situazione amministrativa dell’Abruzzo nei primi decenni dell’800. Nel sud Italia durante il periodo napoleonico e cioè tra il 1805 e il 1815 vennero definitivamente sciolte le pastoie feudali e, anche se ci vollero ancora decenni per dirimere le migliaia di cause lunghe e intricate che la nuova situazione aveva originato, ormai il taglio col passato, le cui prime avvisaglie si erano intraviste già dal 1799, poteva ritenersi definitivo. La proprietà feudale fu abolita del tutto, le terre demaniali furono distribuite ai contadini, con il diritto di riscattarle dal canone stabilito, il giudizio della Commissione Feudale per le cause demaniali divenne inappellabile.
Il Regno di Napoli fu ristrutturato in quattordici Province, governate dall’Intendente del Consiglio Provinciale e ogni Provincia fu divisa in Distretti governati dal Sottointendente e dal Consiglio Distrettuale; i membri di quest’ultimo venivano nominati dal Re su proposta dei rappresentanti dei Comuni, i quali a loro volta erano estratti a sorte tra i cittadini possidenti del Comune stesso. Nell’’800 il Comune costituiva l’elemento base della struttura amministrativa del Regno di Napoli ed era amministrato dal Decurionato. Il Consiglio Decurionale era eletto dai capifamiglia e a Borrello, essendo la popolazione residente inferiore alle 3.000 unità, era costituito da 10 membri. I Decurioni dovevano essere iscritti nel registro delle imposte dirette con una rendita pari ad almeno 24 ducati all’anno, dovevano aver compiuto 21 anni e non dovevano avere debiti o pendenze in corso nei confronti del Comune. Il ruolo dei Decurioni era molto importante in quanto il Consiglio Decurionale eleggeva il Sindaco che si occupava della amministrazione vera e propria del Comune, eleggeva un Eletto che svolgeva le funzioni di sostituto e assistente del Sindaco e un Secondo Eletto che comandava la Polizia Rurale e la Polizia Municipale su tutto il territorio del Comune, c’erano poi il Cancelliere, il Segretario, il Cassiere, ecc. Infine nella gestione amministrativa della comunità di Borrello, un ruolo importante era svolto dal parroco, quale primo conciliatore nei dissidi tra i cittadini, con lo scopo di evitare, se possibile, il ricorso al tribunale di Villa S. Maria, nella stesura dei documenti inerenti alla situazione anagrafica e a quella dei certificati di buona condotta per i giovani sorteggiati per il servizio militare di leva.
Tra i 10 Decurioni del Comune di Borrello, secondo le leggi del 1806 che divideva il Regno di Napoli in Distretti, Circondari e Comuni, almeno tre dovevano sapere leggere e scrivere, il che, insieme al limite del reddito (24 ducati), riduceva all’osso le liste degli eleggibili e impediva un reale ricambio delle cariche amministrative. Questa situazione fu in parte migliorata con una nuova legge del 1808 che estendeva l’eleggibilità alla carica di Decurione anche ai mastri d’arte e ai commercianti, ma fu solo dopo alcuni decenni che venne definitivamente superata con la progressiva diminuzione dell’analfabetismo.
L’Intendenza di Abruzzo Citra fu istituita l’8 agosto del 1806 con sede a Chieti nel palazzo dell’ex convento dei Domenicani, oggi sede della prefettura. Il Consiglio di Intendenza era presieduto dall’Intendente e si occupava della amministrazione civile, della amministrazione finanziaria e del comando della polizia. In particolare l’Intendente, che dal 1860 si chiamò Governatore, era alle dirette dipendenze del Ministro dell’Interno e aveva poteri sui Comuni, comandava la Guardia Provinciale e in casi eccezionali anche l’esercito regio, il servizio di leva e il servizio sanitario.
Questa grande riforma, sia politica che amministrativa, sociale e agraria, era iniziata sotto la dominazione napoleonica e assunse tale importanza che fu portata avanti dai sovrani napoletani anche dopo la restaurazione seguita alla definitiva cacciata dei Francesi dal sud Italia. In realtà l’esigenza di modificare i rapporti all’interno delle classi sociali del Regno era stata avvertita da molti studiosi napoletani già dalla metà del ‘700, ci si rendeva conto che la situazione esistente avrebbe in breve portato alla paralisi l’economia del Regno e inevitabilmente ad una crisi sociale e politica disastrosa.
Durante il lungo processo che vide l’abolizione dei privilegi feudali, nelle province napoletane si andò affermando una nuova borghesia che, in particolare nei piccoli centri, riusciva a portare a proprio vantaggio, quasi mai a favore della classe contadina meno abbiente, la maggior parte dei benefici derivanti dall’eversione feudale e in particolare dalla divisione delle terre demaniali. A Borrello la situazione non era dissimile, anche se alcuni membri più aperti della amministrazione cittadina mostravano di essere sensibili alla precarietà delle famiglie più indigenti. In effetti dai provvedimenti presi in materia di divisione delle terre demaniali traspare, per lo meno dai documenti ufficiali, l’intento di agevolare le persone più povere, ma nei fatti, come si intuisce dalle lamentele, dai ricorsi e soprattutto dalle primissime ondate migratorie che accompagnarono in particolare il periodo seguente alla distribuzione delle terre demaniali di Borrello, le cose dovettero andare in maniera un po’ diversa. Accanto alla grande maggioranza dei contadini che cedevano sotto il peso delle fatiche giornaliere e delle loro donne che erano rese deformi dalle fatiche dei campi e spiacevoli dalla rozzezza e dal sudiciume (Benedetto Croce, “Storia del Regno di Napoli), operavano pochissimi artigiani, muratori, falegnami, fabbri, sarti, spesso senza ingegno e rozzi nelle esecuzioni.
Per una più agevole consultazione delle trascrizioni dei documenti esaminati, è opportuno citare la struttura amministrativa nella quale era inserito il Comune di Borrello. Esso faceva parte del Circondario di Villa S. Maria che era anche la sede del Tribunale locale, Distretto di Lanciano sede del Sottointendente Provinciale, Provincia di Abruzzo Citeriore con capoluogo Chieti dove risiedeva l’Intendente Provinciale.
Tra il 1817 e il 1860 sono stati indicati 242 nominativi di cittadini di Borrello ritenuti idonei alla eleggibilità tra le liste del Decurionato appartenenti a diverse categorie. Tra gli eleggibili erano inseriti 10 grandi proprietari terrieri i quali erano i capifamiglia delle famiglie più facoltose del paese, costoro non lavoravano direttamente la terra ma la concedevano in mezzadria o attraverso altre forme di concessione e spesso risultavano essere gli eletti alle cariche amministrative del Comune insieme ai pochi notabili del paese. 79 erano gli agricoltori, i quali coltivavano ampi appezzamenti di terreno e spesso prendevano in affitto i terreni dei possidenti, possibilmente nei territori adiacenti ai propri in modo da non disperdere eccessivamente le attività agricole. I contadini erano 76 e possedevano piccoli appezzamenti sparpagliati in diverse contrade e quasi sempre si trattava di terre di terza o infima categoria. Costoro erano costantemente in bilico sulla soglia di povertà a seconda dell’abbondanza o meno delle singole annate agricole. Sintetizzando, la differenza tra agricoltori e contadini consisteva nel fatto che i primi coltivavano terreni più o meno ampi, di proprietà o in affitto, riuscendo a produrre quel surplus che permetteva, attraverso la vendita delle eccedenze sul mercato locale e talvolta nei paesi limitrofi, una maggiore disponibilità economica ed un migliore tenore di vita; i secondi coltivavano solitamente le proprietà individuali, quasi sempre di dimensioni ridotte, sparpagliate sul territorio e poco produttive. In circa mezzo secolo i pastori inseriti tra gli eleggibili sono stati soltanto tre e questo esiguo numero dipendeva essenzialmente da due fattori: il primo dovuto al fatto che all’epoca veniva coltivato anche il più piccolo fazzoletto di terra per cui gli spazi dedicati alla pastorizia erano veramente esigui e in secondo luogo perché tra gli allevatori di pecore e capre l’analfabetismo era da sempre decisamente più diffuso.
Il numero degli artigiani era evidentemente più esiguo, ma non trascurabile in rapporto al numero degli abitanti di Borrello che negli anni presi in considerazione, cioè tra il 1817 e il 1860 ammontavano in media a 1173 individui. In paese prestavano la propria opera circa 16 muratori, 3 fabbri e 6 falegnami, indice che la popolazione in quegli anni era in continua espansione e conseguentemente maggiore era l’esigenza di nuove abitazioni. I calzolai iscritti nelle liste degli eleggibili erano 6, un numero elevato considerando che sicuramente non tutti gli artigiani erano inclusi nelle liste. Molto probabilmente alcune attività artigianali consentivano di dedicare del tempo anche ad attività agricole che integravano le entrate delle prestazioni lavorative. La categoria degli armieri era rappresentata da un numero che a prima vista desta un po’ di stupore, ben 10 di loro operavano nel Comune di Borrello, anche se al riguardo è necessaria una considerazione relativa al fatto che il territorio del paese da sempre era stato una zona di caccia e molti abitanti erano abituati a possedere e a maneggiare armi. Bisogna poi precisare che si trattava di semplici armieri e non di armaioli veri e propri che progettavano, costruivano e modificavano le armi, ma di artigiani locali che si occupavano più che altro della ordinaria manutenzione delle armi da fuoco, arrivando al più a sostituire alcune parti usurate dell’arma, solitamente un fucile da caccia. Nelle liste degli eleggibili erano inclusi anche 5 sarti, 2 pittori e 6 agrimensori, questi ultimi avevano un gran da fare soprattutto nel periodo delle assegnazioni ai privati delle terre demaniali. Va anche segnalato che esistevano 2 vaticali (vetturali) i quali erano addetti al trasporto delle merci caricate su carri, essenzialmente grano, cereali vari, patate, vino, frutta e in alcuni casi pietre da costruzione. Infine, sempre in riferimento alle liste degli eleggibili e al periodo considerato, a Borello svolgevano la propria professione 7 avvocati, 4 notai, 2 farmacisti, 4 medici e 1 chirurgo.
Un ulteriore dato che si può estrapolare dalle liste degli eleggibili è che su un totale di 242 iscritti risultavano 173 scriventi e 65 analfabeti. Nelle prime liste, risalenti al 1817, è evidente la difficoltà, da parte dei compilatori, nel reperire i nominativi idonei, in particolare per quanto riguardava la scarsa scolarizzazione dei candidati. Per sminuire questo aspetto negativo si cercò di ridurre artificiosamente la percentuale di analfabetismo indicando come scriventi anche coloro che a mala pena riuscivano ad apporre la propria firma e infatti alcuni degli Eleggibili scriventi del 1817 furono indicati come illetterati negli anni successivi. Inoltre va ricordato che in quegli anni alcuni Decurioni e anche qualche Sindaco firmavano per mezzo di un timbro che imprimeva la propria firma sugli atti ufficiali.
Con i dati disponibili è possibile tentare di ricostruire qualche aspetto essenziale della società del Comune di Borrello nella prima metà del 1800, in particolare per ciò che riguarda la situazione della popolazione. A metà circa del periodo studiato, nel 1830, la popolazione ammontava a 1173 individui, dei quali: 389 uomini, 387 donne, 210 ragazzi al di sotto dei 14 anni e 187 ragazze al di sotto dei 12 anni. Se si scalano dal numero (389) degli uomini 242 Eleggibili, 3 preti e 5 mendici si può ipotizzare un numero pari a circa 139 uomini che costituivano i braccianti agricoli e che le famiglie che dipendevano da questi lavoratori della terra potevano arrivare pressappoco al numero di 417 individui, poco più di un terzo dell’intera popolazione del Comune.
Da un attento esame delle liste degli Eleggibili emergono alcune situazioni particolari relative alla posizione di singoli cittadini come ad esempio Giuseppe Annecchini, un agricoltore che svolgeva la propria attività agricola quasi esclusivamente su terreni prese in affitto dal Comune.
Coloro, indicati come Eleggibili, che coltivavano in prevalenza fondi presi a mezzadria dai grandi proprietari erano: Felice Antonelli, Tommaso D’Arcangelo, Giacomo Di Luca, Felice Di Nillo, Giuseppe Di Nunzio, Vincenzo di Nunzio, Paolo Evangelista, Domenico Falcione, Leonardo Simonetti, Domenico Spagnuolo, Antonio Zocchi, Vincenzo Annecchini, Antonio Antonelli, Vincenzo Di Fiore, Vincenzo Di Nillo, Eliodoro Di Nunzio, Carmine Evangelista, Raffaele Di Luca, Leonardo Evangelista.
Il signor Michele Antonelli, nella lista del 1829 viene inserito tra i contadini, nel 1845 era diventato agricoltore e nel 1857 viene indicato come capitalista.
Le liste degli Eleggibili ci forniscono anche indicazioni su una particolare categoria di cittadini, quella dei Venditori privilegiati del Comune, cioè coloro che erano autorizzati a vendere le proprie eccedenze agricole all’Amministrazione Comunale, specie nei periodi nei quali era necessario ricorrere alla panizzazione per i più poveri. Essi erano: gli agricoltori Gaetano Di Fiore e Domenico Evangelista, i contadini Francesco Di Giuseppe Zocchi, Egidio Evangelista, Pasquale Falcione, Francesco Simonetti, il proprietario Domenico Di Nillo, il vaticale Di Nillo Francesco.
Un caso da notare è quello relativo a Michele Antonelli, figlio di Venanzio, che compare nelle liste degli Eleggibili tra il 1829 e il 1857 con diverse indicazioni: inizia con la definizione di contadino, dopo qualche anno viene indicato come agricoltore e infine come capitalista. Una situazione analoga riguarda Domenico Di Nillo il quale nel 1829 veniva definito contadino, successivamente divenne uno dei maggiori fornitori di grano al Comune e anche sfondacatore di sale (inteso come fornitore ufficiale del sale alla comunità) e nel 1853 era definito proprietario terriero. Diversamente Lucio Di Luca fu inserito nelle liste degli Eleggibili nel 1829, ma dopo meno di due anni, nel 1831, venne cancellato con la motivazione “… perché diventato indigente.
Mariano Di Fiore, figlio di Gennaro, coltivava numerosi appezzamenti di terreno pur non essendo tutti intestati a lui, era uno dei maggiori produttori e venditore di grano di Borrello.
Un membro eleggibile nell’Amministrazione del Comune di Borrello era anche il muratore Michele Fanti di Pescopennataro che aveva spostato temporaneamente il proprio domicilio a Borrello per motivi di lavoro.
L’agrimensore Carmine Palmieri, figlio di Antonio, si faceva notare per le tante cariche che riassumeva nella sua persona: Esattore fondiario, Cassiere comunale, Sotto Capo Urbano, Primo Eletto e Capo della Guardia Nazionale: un vero primato.
Annibale Simonetti, figlio di Pietro, è l’unico caso di uno studente inserito tra gli Eleggibili del 1849, nel 1857 viene indicato come agrimensore.
Il notaio Federico Spagnuolo alla morte del padre Giovanni, ereditò tutti i terreni di famiglia divenendo anche un grande proprietario terriero.
Molte cariche di ausilio all’amministrazione del Comune di solito furono appannaggio delle personalità più ricche o più istruite, come ad esempio quelle di seguito descritte.
Supplente Giudiziario, la carica era tenuta dal medico Andrea Carusi e successivamente dal medico Salvatore Elisio. Questa carica rivestiva una certa importanza e doveva essere ricoperta solitamente da una persona carismatica, essa aveva lo scopo di cercare di risolvere i piccoli contenziosi locali evitando di farli pervenire al tribunale di Villa Santa Maria.
Segretario o membro della Istituzione di Beneficienza, anche questa tenuta dal medico Andrea Carusi e poi dal notaio Maurizio Carusi, dal notaio Remigio Carusi, dal proprietario Biase Di Biase, dall’armiere Antonio Di Nunzio, dal farmacista Stanislao elisio, dal contadino Egidio Evangelista che aveva buoni rapporti on l’Amministrazione Comunale, dal contadino Antonio Palmieri eletto tra i Decurioni nel 1821, dal contadino Nicola Simonetti eletto Decurione nel 1831.
Ispettore delle scuole: la carica era tenuta dal legale Giovanni Elisio.
Capo Urbano, Sottocapo Urbano: dal possidente Gabriele D’Auro, dal medico Giocondo Di Nardo, dal possidente Mattia Di Nardo, dall’agrimensore Carmine Palmieri.
Cancelliere comunale, Cancelliere archiviario: Federico Spagnuolo notaio, Vincenzo Vecchiarelli proprietario.
Conciliatore arbitrario: Giovanni Carusi legale, Giovanni Elisio legale, Vincenzo Vecchiarelli proprietario.
Cassiere comunale, Cassiere dei luoghi pii: Gaetano Di Fiore agricoltore, Francesco Di Liscia sarto, Pietro Di Luca armiere.
Esattore fondiario: Antonio Di Francesco agricoltore, Francesco Di Giuseppe Zocchi contadino zio del Secondo Eletto Tommaso Spagnuolo, Giuseppe Di Luca agricoltore, Carmine Palmieri agrimensore.
Guardaboschi: Felice Di Francesco agricoltore.
Capitano della Guardia Nazionale, Supplente di Polizia: Raffaele Di Nunzio pittore, Carmine Palmieri agrimensore.
STATO DEGLI ELEGGIBILI ALLE CARICHE MUNICIPALI DEL COMUNE DI BORRELLO 1817 - 1860 |
Nome | Condizione | Osservazioni |
Annecchini Domenico | Contadino | Gode di buona opinione |
Annecchini Giuseppe | Agricoltore | Lista Eleggibili 1831, Affittuario di beni comunali |
Annecchini Giuseppe | Agricoltore | Di Domenico |
Annecchini Raimondo | Contadino | Di Diodato |
Annecchini Vincenzo | Contadino | Di Diodato, Coltiva fondi altrui |
Antonelli Antonio | Contadino | Fu Venanzio, Coltiva fondi altrui |
Antonelli Felice | Agricoltore | Coltiva fondi altrui |
Antonelli Michele | Agricoltore | Lista Eleggibili 1831, fu Venanzio, Capitalista, in precedenza contadino |
Carusi Andrea | Medico | Fu Giuseppe, Supplente Giudiziario, Segretario di Beneficenza, nipote di Pietro Fantini, Lista Eleggibili 1831 |
Carusi Francescantonio | Notaio | Gode di buona opinione |
Carusi Giovanni | Legale | Conciliatore |
Carusi Giuseppe | Sarto, Proprietario | Gode di buona opinione |
Carusi Maurizio | Notaio | Segretario di Beneficenza |
Carusi Remigio | Notaio | Segretario di Beneficenza |
Cavallaro Vincenzo | Falegname | Fu Giuseppe |
Cristini Domenico | Armiere | Gode di buona opinione |
Cristini Luigi | Armiere | Gode di buona opinione |
D'Arcangelo Tommaso | Agricoltore | Di Francesco, Coltiva fondi altrui |
D'Auro Domenico | Farmacista | Fu Michelangelo |
D'Auro Gabriele | Proprietario | Fu Michelangelo, Secondo Eletto, Sotto Capo Urbano |
Del Pesco Antonio | Calzolaio | Fu Domenico |
Del Pesco Carmine | Calzolaio | Fu Domenico |
Del Pesco Pietro | Agricoltore | Fu Domenico |
D'Evangelista Evangelista | Proprietario | Decurione |
D'Evangelista Giuseppe | Agricoltore | Gode di buona opinione |
Di Berardino Elisio | Agrimensore | Fu Vincenzo |
Di Biase Biase | Proprietario | Fu Leonardo, Membro di Beneficenza |
Di Biase Leonardo | Contadino | Di Biase |
Di Biase Pasquale | Agricoltore | Figlio di Biase Di Biase |
Di Biase Pasquale | Contadino | Fratello di Biase Di Biase, Lista Eleggibili 1846 |
Di Biase Vincenzo | Contadino | Gode di buona opinione |
Di Domenico Palmieri Carmine | Contadino | |
Di Domenico Zocchi Francesco | Contadino | Niuna parentela |
Di Fiore Felice | Agricoltore | Di Gaetano |
Di Fiore Gaetano | Agricoltore | Cassiere del Comune, niuna parentela cogli allistati, Venditore privilegiato del Comune |
Di Fiore Gennaro | Contadino | Fu Domenico, Lista aggiunta 1831 |
Di Fiore Giovanni | Agricoltore | Di Gaetano |
Di Fiore Giuseppe | Pastore | Fu Domenico, anche agricoltore |
Di Fiore Ignazio | Contadino | Fu Gaetano, Lista Eleggibili 1956 |
Di Fiore Mariano | Contadino | Di Gennaro, Possessore di molti terreni pur non essendo tutti intestati a lui, grande venditore di grano |
Di Fiore Michele | Contadino | Di Giuseppe |
Di Fiore Pietro | Contadino | Di Gaetano, Lista Eleggibili 1956 |
Di Fiore Vincenzo | Contadino | Di Domenico, Coltiva fondi altrui |
Di Francesco Antonio | Agricoltore | Sindaco, Fratello di Pasquale e Tommaso, nipote di Domenicantonio di Francesco, Esattore Fondiario |
Di Francesco Di Nardo Giuseppe | Armiere | Fratello di Diodato Di Nunzio n.22 |
Di Francesco Di Nillo Domenico | Vaticale (Vetturale) | Venditore di sale a’ minuto |
Di Francesco Domenicantonio | Contadino | Zio di Pasquale,Antonio eTommaso |
Di Francesco Domenico | Agricoltore | Decurione |
Di Francesco Felice | Agricoltore | Guardaboschi, di Antonio |
Di Francesco Giuseppe | Muratore | |
Di Francesco Michele | Agricoltore | Di Pasquale |
Di Francesco Pasquale | Agricoltore | Decurione Primo Eletto, fratello di Antonio e Tommaso, nipote di Domenicantonio |
Di Francesco Tommaso | Agricoltore | Fratello di Pasquale e Antonio, nipote di Domenicantonio |
Di Francesco Vincenzo | Contadino | Di Pasquale |
Di Giacomo Di Luca Giuseppe | Agricoltore | Fratello di Carlo Di Luca |
Di Giovanni Simonetti Domenico | Agricoltore | Nipote di Biase Simonetti, n. 26 |
Di Giuseppe Zocchi Francesco | Contadino | Esattore fondiario, zio del Secondo Eletto Tommaso Spagnuolo, Venditore privilegiato del Comune |
Di Liscia Carlo | Agricoltore | Di Giacomo |
Di Liscia Francesco | Sarto | Fu Pasquale, Cassiere dei luoghi pii |
Di Liscia Giliberto | Sarto | Decurione, Di Francesco |
Di Liscia Pasquale | Sarto | Decurione, Primo eletto |
Di Liscia Tobia | Calzolaio | Di Francesco, Lista Eleggibili del 1846 |
Di Luca Antonio | Contadino | Fu Biase, Gode di buona opinione, Lista Eleggibili 1831 |
Di Luca Antonio | Muratore | Fu Nazario |
Di Luca Bartolomeo | Contadino | Di Clemente |
Di Luca Carlo | Agricoltore | Gode di buona opinione, Fratello di Giuseppe Di Giacomo Di Luca |
Di Luca Carmelo | Calzolaio | Fu Romualdo, Decurione Lista Eleggibili 1831 |
Di Luca Celestino | Fabbro | Lista Eleggibili 1842 |
Di Luca Clemente | Agricoltore | Sindaco, Decurione |
Di Luca Emmanuele | Agricoltore | Fu Giuseppe, Lista Eleggibili 1831 |
Di Luca Filoteo | Agricoltore | Fu Giovanni |
Di Luca Gaetano | Agricoltore | Di Pasquale |
Di Luca Giacomo | Agricoltore | Fu Carlo, Lista Eleggibili del 1846, Coltiva fondi altrui |
Di Luca Giacomo | Legale | Di Giuseppe |
Di Luca Giovannangelo | Armiere | Gode di buona opinione |
Di Luca Giovanni | Agricoltore | Di Carlo |
Di Luca Giovanni | Contadino | Fu Carlo |
Di Luca Giuseppe | Agricoltore | Di Gramazio, Decurione, Esattore |
Di Luca Giuseppe | Proprietario | Di Giacomo |
Di Luca Gramazio | Pastore | Gode di buona opinione |
Di Luca Luca | Agricoltore | Di Nicola |
Di Luca Lucio | Contadino | Lista Eleggibili 1831, Cancellato perché diventato indigente |
Di Luca Mariano | Agricoltore | Di Giuseppe |
Di Luca Nazzario | Muratore | Di Gramazio, Decurione |
Di Luca Nicola | Agricoltore | Fu Luca |
Di Luca Panfilo | Contadino | Di Gramazio |
Di Luca Pasquale | Agricoltore | Di Gramazio |
Di Luca Pietro | Armiere | Decurione, Cassiere, niuna parentela cogli listati |
Di Luca Raffaele | Fabbro | Fu Giovanni, Sindaco, Decurione, Coltiva fondi altrui |
Di Luca Romualdo | Armiere | Gode di buona opinione |
Di Luca Sergio | Agricoltore | Fu Carlo |
Di Luca Tito | Agrimensore | Di Giacomo |
Di Luca Vincenzo | Contadino | Di Gramazio |
Di Nardo Anselmo | Medico | Di Giocondo |
Di Nardo Antonino | Legale | Di Giocondo, Lista Eleggibili 1956 |
Di Nardo Antonio | Agricoltore | Fu Vincenzo, Fratello di Gaetano e Mattia di Nardo |
Di Nardo Bonaventura | Agricoltore | Zio di Antonio, Gaetano e Mattia di Nardo |
Di Nardo Diodato | Agrimensore | Fratello germano di Giuseppe di Francesco di Nardo |
Di Nardo Domenico | Agricoltore | Gode di buona opinione |
Di Nardo Domenico | Agricoltore | |
Di Nardo G. M. | Armiere | |
Di Nardo Gaetano | Contadino | Fu Vincenzo, Fratello germano di Antonio di Nardo |
Di Nardo Giocondo | Medico | Fu Domenico, Decurione, Capo Urbano, Nipote di Bonaventura Di Nardo |
Di Nardo Giuseppe | Agricoltore | Di Vincenzo |
Di Nardo Mariano | Agricoltore | Di Antonio |
Di Nardo Mattia | Agricoltore | Capo Urbano, Decurione, Sindaco, Fratello di Antonio di Nardo e di Gaetano di Nardo |
Di Nardo Pietro | Agricoltore | Gode di buona opinione |
Di Nardo Pietro | Agricoltore | Fu Francesco, Coltiva fondi altrui |
Di Nardo Vincenzo | Agricoltore | Fu Pietro |
Di Nardo Vincenzo | Agricoltore | Di Gaetano |
Di Nillo Domenico | Proprietario | Appaltatore di beni di privativa, Sfondacatore di sale, Venditore privilegiato di grani di privativa, Precedentemente Contadino |
Di Nillo Felice | Agricoltore | Fu Giovanni, Coltiva fondi altrui |
Di Nillo Francesco | Proprietario | Fu Giovanni |
Di Nillo Francesco | Vaticale (Vetturale) | Decurione, Venditore privilegiato del Comune |
Di Nillo Giovanni | Contadino | Di Francesco e fratello di Domenico |
Di Nillo Innocenzo | Legale | Di Domenico, Lista Eleggibili 1956 |
Di Nillo Vincenzo | Contadino | Fu Giovanni, Coltiva fondi altrui |
Di Nunzio Andrea | Contadino | Gode di buona opinione |
Di Nunzio Antonio | Armiere | Di Marcello, Cassiere di Beneficenza, Coltiva fondi altrui |
Di Nunzio Antonio | Muratore | Di Raffaele |
Di Nunzio Camillo | Contadino | Di Nunzio Di Nunzio |
Di Nunzio Concezio | Contadino | Di Raffaele |
Di Nunzio Eliodoro | Contadino | Di Pasquale, Decurione, fratello germano di Camillo, Coltiva fondi altrui |
Di Nunzio Eliodoro | Proprietario | Decurione |
Di Nunzio Giovanni | Agricoltore | Di Francesco |
Di Nunzio Giulio Cesare | Agricoltore | Di Camillo |
Di Nunzio Giuseppe | Agricoltore | Fu Costantino, Coltiva fondi altrui |
Di Nunzio Giuseppe | Armiere | Di Marcello |
Di Nunzio Giuseppe | Contadino | Gode di buona opinione |
Di Nunzio Isidoro | Agricoltore | Fu Camillo |
Di Nunzio Leonardo | Contadino | Fu Giuseppe |
Di Nunzio Marcello | Armiere | Di Giuseppe, Gode di buona opinione |
Di Nunzio Raffaele | Pittore | Di Nunzio, Sindaco, Supplente di polizia, fratello germano di Eliodoro e Camillo di Nunzio, |
Di Nunzio Vincenzo | Agricoltore | Di Berardino |
Di Nunzio Vincenzo | Agricoltore | Fu Andrea, Agricoltore, Coltiva fondi altrui |
Elisio Berardino | Agrimensore | Lista Eleggibili 1831, Gode di buona opinione |
Elisio Francesco … | Chirurgo | Gode di buona opinione |
Elisio Giovanni | Legale | Decurione Primo Eletto, Conciliatore, Ispettore delle scuole del Circondario, niuna parentela coi allistati |
Elisio Pasquale | Legale | Fu Berardino |
Elisio Salvatore | Medico | Fu Berardino, Supplente Giudiziario |
Elisio Stanislao | Farmacista | Mambro di Beneficenza, Sindaco |
Evangelista Carmine | Contadino | Fu Pasquale |
Evangelista Carmine | Contadino | Fu Evangelista, Lista Eleggibili 1831, Coltiva fondi altrui |
Evangelista Domenico | Agricoltore | Gode di buona opinione, Venditore privilegiato del Comune |
Evangelista Domenico | Contadino | Decurione Gode di buona opinione, Fu Sebastiano |
Evangelista Egidio | Contadino | Venditore privilegiato del Comune, Cassiere di Beneficenza, Fu Giuseppe |
Evangelista Emidio | Contadino | Di Domenico |
Evangelista Felice | Muratore | Fu Evangelista, coltiva anche fondi altrui |
Evangelista Gaetano | Agricoltore | Di Nicola |
Evangelista Gaetano | Contadino | Di Egidio |
Evangelista Leonardo | Muratore | Di Gabriele, Coltiva fondi altrui |
Evangelista Luciano | Agricoltore | Di Domenico |
Evangelista Nicola | Contadino | Fu Sebastiano |
Evangelista Paolo | Agricoltore | Fu Evangelista, Coltiva fondi altrui |
Evangelista Pasquale | Contadino | Gode di buona opinione |
Evangelista Pietro | Contadino | Fu Sabatino, Lista Eleggibili 1842 |
Evangelista Sabatino | Contadino | Gode di buona opinione |
Evangelista Sebastiano | Contadino | Gode di buona opinione |
Evangelista Vincenzo | Agricoltore | Di Carmine fu Pasquale |
Falcione Antonio | Contadino | Fu Pasquale, Lista Eleggibili 1931 |
Falcione Domenico | Agricoltore | Fu Nazario, Coltiva fondi altrui |
Falcione Pasquale | Contadino | Gode di buona opinione, Venditore privilegiato del Comune |
Fanti Michele | Muratore | Del Comune di Pescopennataro, domiciliato provvisoriamente in Borrello |
Fanti Tobia | Muratore | Fu Michele |
Fantini Pietro | Falegname | Zio di Andrea Caruso |
Fantini Tommaso | Fabbro | Di Pietro |
Ferrari Carmine | Muratore | Decurione, Fu Francesco |
Ferrari Daniele | Muratore | Di Carmine |
Ferrari Gaetano | Muratore | Di Carmine fu Pasquale |
Ferrari Raimondo | Muratore | Di Carmine |
Festa Ambrosio | Contadino | Gode di buona opinione |
Festa Liberatore | Contadino | Fu Ambrogio |
Festa Vincenzo | Contadino | Gode di buona opinione |
Iannamico Nicola | Calzolaio e Proprietario | Decurione, niuna parentela cogli allistati |
Mariani Domenico | Muratore | Di Giuseppe, Fratello germano di Emidio |
Mariani Emidio | Muratore | Di Giuseppe, Fratello di Domenico |
Mariani Michele | Muratore | |
Mariani Raffaele | Muratore | Di Domenico |
Palmieri Antonio | Contadino | Di Liberatore, Membro e Amministratore di Beneficenza, Decurione |
Palmieri Carmine | Agricoltore | Fu Domenico, Lista Eleggibili 1831 |
Palmieri Carmine | Agrimensore | Di Antonio, Esattore Fondiario, Cassiere Comunale, Sotto Capo Urbano, Primo Eletto, Capitano della Guardia Nazionale |
Palmieri Celestinno | Agricoltore | Di Dionisio |
Palmieri Marco | Contadino | Di Giuseppe |
Palmieri Mariano | Agricoltore | Di Dionisio |
Palmieri Michele | Agricoltore | Gode di buona opinione |
Palmieri Nazario | Contadino | Fu Pasquale |
Palmieri Nicola | Agricoltore | Simile, niuna parentela cogli allistati |
Rago Amadio | Contadino | Di Beniamino |
Rago Beniamino | Pastore | Gode di buona opinione |
Simonetti Annibale | Agrimensore | Di Pietro, a 21 anni era studente |
Simonetti Antonio | Agricoltore | Di Domenico |
Simonetti Biase | Agricoltore | Decurione, Nipote di Domenico di Giovanni Simonetti |
Simonetti Carmine | Agricoltore | Di Pasquale |
Simonetti Diodato | Contadino | Fu Alessandro |
Simonetti Diomede | Legale | Di Pietro, Poi diventato Diacono |
Simonetti Domenico | Agricoltore | Fu Giovanni, Gode di buona opinione, Lista Eleggibili 1831 |
Simonetti Domenico | Agricoltore | Di Gaetano |
Simonetti Domenico | Contadino | Fu Bartolomeo |
Simonetti Francesco | Contadino | Gode di buona opinione, Venditore privilegiato del Comune |
Simonetti Gaetano | Agricoltore | Fu Biase, Decurione |
Simonetti Giuseppe | Contadino | Gode di buona opinione |
Simonetti Leonardo | Agricoltore | Fu Giuseppe, Coltiva fondi altrui |
Simonetti Mariano | Contadino | Fu Giuseppe |
Simonetti Michele | Agricoltore | Di Nicola |
Simonetti Nicola | Contadino | Di Pasquale, Cassiere di Beneficenza, Decurione, Lista Eleggibili 1831 |
Simonetti Ottaviano | Contadino | Fu Giuseppe |
Simonetti Pasquale | Contadino | Fu Bartolomeo, Gode di buona opinione |
Simonetti Pietro | Agricoltore | Di Biase, Decurione |
Simonetti Pietro | Pittore | Fu Biase, Primo Eletto, Cassiere Comunale |
Spagnuolo Arcangelo | Agricoltore | Di Gregorio |
Spagnuolo Carmine | Contadino | Lista Eleggibili 1831, Fu Giacomo |
Spagnuolo Domenico | Agricoltore | Di Giannantonio, Coltiva fondi altrui |
Spagnuolo Domenico | Contadino | Di Onofrio |
Spagnuolo Donatantonio | Contadino | Gode di buona opinione |
Spagnuolo Egidio | Contadino | Gode di buona opinione |
Spagnuolo Federico | Notaio | Lista Eleggibili 1843, Alla morte del padre Giovanni diventa Proprietario, Sostituto Cancelliere, Studente, Proprietario, Notaio |
Spagnuolo Floriano | Contadino | Fu Leonardo, Gode di buona opinione |
Spagnuolo Giovanni | Agricoltore | Fu Pasquale |
Spagnuolo Giulio | Contadino | Fu Giacomo Decurione |
Spagnuolo Gregorio | Contadino | Fu Francesco, Lista Eleggibili 1831, Decurione |
Spagnuolo Nicola | Agricoltore | Di Carmine |
Spagnuolo Pasquale | Agricoltore | Decurione |
Spagnuolo Pietro | Contadino | Fu Francesco |
Spagnuolo Tommaso | Calzolaio | Secondo Eletto, nipote di Francesco di Giuseppe Zocchi |
Tiberio Gaetano | Agricoltore | Fu Giuseppe |
Tiberio Giuseppe | Contadino | Gode di buona opinione |
Vecchiarelli Vincenzo | Proprietario | Di Concezio, Decurione e Primo Eletto, Cancelliere Sostituto, Cancelliere Archiviario, Conciliatore Arbitrario, prima agricoltore |
Zocchi Antonio | Agricoltore | Di Giuseppe, in precedenza contadino, Coltiva fondi altrui |
Zocchi Antonio | Contadino | Gode di buona opinione |
Zocchi Domenico | Sarto | Fu Giuseppe, Decurione |
Zocchi Egidio | Falegname | Fu Giuseppantonio |
Zocchi Ferdinando | Contadino | Fu Francesco Secondo Eletto, Proprietario |
Zocchi Francesco | Contadino | Fu Domenico, Decurione |
Zocchi Francesco | Contadino | Fu Giuseppe, Decurione |
Zocchi Gaetano | Contadino | |
Zocchi Giuseppantonio | Falegname | Niuna parentela |
Zocchi Giuseppe | Agricoltore | Di Ferdinando |
Zocchi Silverio | Contadino | Fu Giovanni |
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